Eccomi qui, cari amici, ormai tornata alla vita italiana da due mesi, per raccontarvi della mia esperienza peruviana.
Mi sembra sia passato un sacco di tempo eppure i ricordi affiorano alla memoria uno dopo l’altro come se fossi ancora là
Eh bè.. per dirla tutta.. io mi sento ancora là, c’ho lasciato un bel pezzetto di cuore.
Mi piace raccontarvi del “mio Perù” come un paese dal fascino “Colorato”, perché il ricordo dei colori è veramente immediato e intenso. A partire dal cielo azzurro, così vicino alle nostre teste che sembrava di toccarlo. E le nuvole a forma di panna montata pronta per infilarci il dito. Poi le stoffe, i vestiti, l’artigianato dai colori accesi.. giallo, rosso, fucsia, blu..
Per non parlare del ricordo dei paesaggi andini, immensi e selvaggi..dove un uomo libero si sente veramente Libero In questi luoghi il silenzio regna sovrano, è una musica per le nostre orecchie non abituate.
Quando mi sono trovata per la prima volta a 4000m, con il cielo e le nuvole proprio sopra la mia testa, di fronte a me non c’era nulla se non la natura spettacolare .. in quel momento ho assaporato veramente la pace dentro e fuori di me.
E’ stato un viaggio ricco d’incontri, di storie e di storia. Un paese magico, dove ancora nelle comunità andine si parla Quechua e dove ancora vivono antiche usanze, dove si masticano foglie di coca e si sta insieme bevendo un bicchiere di Inca cola. Ho conosciuto persone umili, riservate ma al tempo stesso accoglienti. Tanti volti mi tornano alla mente..Bambini con le guance bruciate dal sole e dal freddo, donne e uomini segnati dalle fatiche dei lavori nei campi o in miniera. Ricordo gli occhi profondi della gente, di chi, forse, si sente abbandonato o lasciato al proprio destino. Chi può dirlo..
Posso però dire che porterò il ricordo di questo viaggio sempre con me e spero di trasmettere a tutti voi quanto è stato importante per me.
Cari amici concludo approfittando di questa occasione per ringraziare di cuore i miei amici Francesco, Claudia, Emanuele e Pisco per il calore e l’ospitalità con la quale mi hanno accolto. E i miei compagni Amici del Perù perché per me sono diventati una seconda famiglia.